domenica 28 aprile 2013

Cartoline romane

Cartoline che la capitale regala spesso, agli occhi dei turisti, di chi ci vive da una vita, di chi è solo di passaggio.
Il cielo sopra Roma è di un blu intenso, quando la Primavera si ricorda che è il suo momento. Le ruote delle automobili, dei bus per turisti, dei taxi creano un frastuono su questo suolo secolare, suono che si espande rendendo l'aria ancora più calda, densa.
Poi capita che ti scambiano per una turista francese, o che ti chiedano indicazioni al semaforo. Gli alberi sono in fiore, l'Isola Tiberina se ne sta lì a prendere il sole e tu le giri intorno.. Continui a camminare per le strade, intrufolarti nei quartieri, sorridere ai camieri fuori dai ristoranti che cercano di accalappiare i turisti e riempire le loro sale per il pranzo.
Senza rendertene conto, entri in Piazza Navona colma di Spagnoli, Americani, Francesi... E poi continui a camminare, alla ricerca un piccolo spazietto verde in cui sederti a mangiare, e ti ritrovi "per sbaglio" il Pantheon, che ti fissa, gonfio di visitatori.
Ma niente, nessuno spazio all'ombra in cui sederti, ti guardi intorno e capisci che, in un'ora di punta, l'ombra la trovi dentro gli edifici, non fuori.. Poi riconosci la strada e ricordi che lì da qualche parte dovrebbe esserci anche Fontana di Trevi, consulti la mappa sullo smarphone e la vai a cercare, per sederti un attimo in mezzo alla folla, ad osservare i turisti intenti a lanciare all'indietro monetine, ed esprimere desideri che probabilmente non si avvereranno mai.
"Io vorrei... vorrei... vorrei..."
Quando ormai i piedi ti chiedono una tregua, ti arrendi alla metropolitana.. Ti siedi, chiudi gli occhi un istante, e sei sulla via di casa.


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