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giovedì 4 aprile 2013

Appartenenze



Vogliamo tutti sentirci parte di qualcosa. Una città, una passione, un hobby, un sentimento, un colore, una canzone, un pensiero, un sogno nel cassetto.. Pianifichiamo traguardi, ne tracciamo il percorso come stanze piene di mappe, fotografie, citazioni, aforismi, liste di cose da fare, luoghi da vedere, da ricordare e dimenticare. 
Ogni piccolo pezzetto di carta appuntato su una delle pareti, il colore lo hai scelto tu, lo stile della poltrona e dei cuscini che hai messo in quella stanza, e libri e film che ti fanno pensare a quell'idea che piano piano si sviluppa. Passi le ore in quella stanza, eppure non è una sola in quell'edificio colmo di finestre. Quante volte hai cambiato stanza, sbattuto la porta, lasciata aperta, quante fotografie hai chiuso a chiave, quante volte hai sentito il bisogno di sbarrare le finestre per non fare entrare la luce. 
La carta da parati ha sempre quell'odore di nuovo, eppure è lì da un sacco di tempo, non sono molte le persone che l'hanno vista, che ci hanno fatto scorrere sopra una mano per sentirne la consistenza, che hanno risalito quelle scale, che hanno bussato a qualche porta..