venerdì 1 novembre 2013

Creta ~ [Capitolo 1]

Sono quasi tre settimane che sono arrivata a Rethymno, Creta, e forse è arrivato il momento di iniziare a postare qualche foto di questa calda isola avvolta dal mediterraneo.
Non so se mi sono mai sentita abbastanza pronta per questa partenza, eppure adesso mi trovo qui, in quest'isola che mi ricorda tanto la mia Sicilia, le persone, il cibo, il mare, il clima, uguali e diversi dalla mia isola. Una Sicilia greca.
Scopro nuove parole, riscopro le comunanza (?!) di tante parole, conosco nuove persone, ect ect ect. 
E' divertente iniziare a comprendere parte del greco, che nella pronuncia è quasi esattamente com'è scritto, e piano piano imparare a leggerne l'alfabeto (piano, ma molto piano!). 

Alla fine lo dico tutte le volte, che non sono molto brava a raccontare quello vedo a parole, in questo momento ho ancora tutti i miei pensieri e le mie sensazioni nascoste dentro, avvolte da quel blu di mare nel quale il mio cuore spesso si riconosce, e stanno lì in attesa che io trovi il modo per esprimerle e raccontarle. 
Non saprei da dove iniziare poi, ogni giorni ho una sensazione differente da quello precedente, ogni giorno il mio cuore si perde e si ritrova mille volte.


Quanti messaggi ho ricevuto che dicevano "Quanto ti invidio, sei un posto meraviglioso e te la spassi", ignorando il fatto che non sono mai partita per andarmela a spassare e farmi una vacanza, ma per lavoro. Considerando poi che Creta non è una metropoli dove arrivi e ti sposti con una vasta scelta di mezzi pubblici da un posto all'altro.

Il primo giorno che sono entrata al Carrefour ho avuto la sensazione di trovarmi in una scena tragicomica di qualche film senza titolo e senza trama; ho girovagato tra gli scaffali per tre quarti d'ora cercando di comprendere cosa poter comprare e cosa no, avendo qualche problema con le intolleranze alimentari, e di sicuro i commessi del bancone (dopo avermi visto passare e ripassare una quindicina di volte avanti e indietro) avranno pensato che ero matta.
L'assurdità è stato essere uscita di la con due pacchi di oreo al cioccolato (l'unica cosa al cioccolato a non avere - almeno scritto sul pacco - il latte) e scorte di fazzoletti (visto che ero cotta, essendomi ammalata durante il volo - Si ringrazia Ryanair per l'aria condizionata).
Anche la cassiera si sarà fatta un'idea tutta sua, vedendo i miei fantastici acquisti.

Dunque, sono arrivata un sabato pomeriggio, e l'indomani mattina ero già a lavoro in una delle ville: sole, piscina, vista magnifica, e mare in lontananza.
No, non ho portato con me il costume quel giorno (sì, l'ho lasciato in valigia, e allora?).. Ho passeggiato su e giù per la spiaggetta a Plakias, reincontrando i miei "compagni di fila" dell'aeroporto e cercando di gettare in giro le prime occhiate, cercare qualcosa da fotografare e portare con me.


Plakias si trova a sud, in una graziosa baia sul mare, avvolta dalle montagne alle spalle e affacciata sul sole. La strada da Rethymno è lunga e a tratti alternata dai villaggi e aperta campagna, ma appena prima delle ultime curve che fanno scendere a "valle", ti ritrovi ad attraversare un meraviglioso canyon di roccia, dove il vento musica qualche canzone senza spartito, e il sole non illumina mai tutto completamente. I contrasti e le ombre create dalla luce che viene giù hanno qualcosa di tagliente, di affilato.
Il primo giorno che sono passata di la, non mi sono fermata, nonostante la luce perfetta, per qualche scatto. Mi ci è voluto del tempo per abituarmi a una tale vista e decidermi di scendere dalla macchina, che mentre va nelle curve danza anche lei un po' nel vento.

Rethymno, invece, si trova sulla costa nord, ed è qui che mi trovo a vivere e lavorare (salvo le trasferte per i photo shooting). E' una piccola città sul mare, colonizzata (si può dire?) dai Veneziani, e poi Turchi (ben noti come Ottomani). Qui si trova una fortezza veneziana, che si affaccia sulla costa, appena sopra le rocce che scendono giù verso il mare, dove finiscono poi per immergersi.

Le stradine dentro le mura, tra i negozietti turistici e i numerosi bar e ristoranti, hanno quel qualcosa di Italiano e (pare) anche veneziano (non sono mai stata a Venezia, ma così mi hanno narrato).

Non avevo iniziato questo post con l'intenzione di ammorbarvi di parole, ammesso che qualcuno legga davvero tutto quello che scrivo, ma come al solito mi sono lasciata trasportare dalla mia incapacità di sintesi.

Quindi adesso la chiudo qui, e vi lascio alle foto.

A bientôt!



1 commento:

  1. E' difficile non provare entusiasmo leggendo di una avventura del genere... ma al tempo stesso posso ben immaginare il senso di smarrimento. Presto probabilmente sarò nella tua stessa condizione. Intanto faccio tesoro delle tue parole e mi godo ogni scatto... i colori sono così caldi che sembra un posto ancora diverso dalla Grecia :)

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